Temporary Blog
Scendiamo nel nostro viaggio infernale nelle cerchie più profonde di questo inferno aziendale, scendiamo e conosciamo gli iracondi.
Se finora abbiamo trattato aziende dannate dalla gestione degli istinti imprenditoriali di manager e fondatori, ora tocchiamo il nervo scoperto di ogni impresa: il Manager Dannato Moderno Iracondo.
Normalmente questi figuri sono appollaiati ai vertici delle società o ricoprono posizioni dirigenziali. Probabilmente sono ex Manager Dannati Moderni Accidiosi che hanno fatto carriera (ma di questo parleremo nel prossimo articolo).
“Il potere logora chi non lo sa gestire” questo adagio, chiaramente espresso nel primo capitolo del nostro libro (Se vuoi… Fai! - NdA) è la cartina al tornasole del manager iracondo.
Questo professionista è letteralmente logorato dalla sua professione e scarica pensieri e frustrazioni con l’ira: urla, derisione di colleghi e collaboratori (assenti), porte sbattute e picchi di turpiloquio, sono un menù tristemente offerto dall’MDMI al proprio dipartimento.
Ora, sia chiaro, a volte le dinamiche dell’ufficio farebbero saltare i nervi anche a Giobbe che volentieri metterebbe da parte la sua proverbiale pazienza per impugnare una graffettatrice e usarla a mo’ di boomerang. Però… c’è un però, e quel però è costituito dal rispetto per i colleghi, ma soprattutto per sé stessi.
Dovrebbe essere assolutamente chiaro a tutti i professionisti – o aspiranti tali - che farsi trovare dai propri collaboratori coinvolti in scatti d’ira non sia un’immagine edificante e coinvolgere nella propria ira dipendenti e sottoposti sia quanto di più deleterio per il benessere dell’azienda.
L’iracondo perde così, giorno dopo giorno, di credibilità. I suoi collaboratori più validi migrano in altre realtà, così al suo fianco non rimangono che i “soliti” assuefatti ai suoi modi. Diventa quasi una macchietta dell’ufficio, con le sue sfuriate e vene che si gonfiano sul collo. Si imbastiscono scommesse sulle aspettative di vita del manager incriminato e si perde completamente il focus sulla propria attività lavorativa.
È stato infatti dimostrato che “qualità della vita del dipendente” e “produttività” sono concetti legati a doppia mandata e un manager iracondo di certo non aiuta le sorti dell’ufficio.
Cosa puoi fare se un tuo manager è caduto nel peccato dell’ira?
Stacca la spina, forse la sua ira non è altro che un segnale di disagio per l’eccessivo stress che le tue richieste (dell’azienda) stanno creando.
Ovvio, a domanda diretta risponderà sempre che va tutto bene, anzi: alla grande! Per poi sfogare ansie e frustrazioni sulla tua squadra. Quindi sii tu proattivo: proponi un break o ridistribuisci il carico di lavoro.
E se a essere caduto nel peccato dell’ira è un tuo superiore/capo?
Definisci i limiti del rispetto ed educazione alle sue prime avvisaglie oppure, se questa occasione è già passata, ristabiliscili con fermezza quanto urla, improperi o frasi giudicanti sulla tua persona non sono accettabili e non saranno mai accattate da parte tua.
Poi, al suo compleanno, invece di regalare al capo la solita sciarpa, organizzagli una serie di incontri di mindfulness, il mondo te ne sarà grato!
Ci vediamo al … prossimo girone.
NdR: Sono infinite le strade che un imprenditore è chiamato a scegliere ogni giorno. Solo poche possono condurti al successo, troppe nascondono insidie e trappole per la tua fortuna. Poter avere accanto un consiglio esperto può significare imboccare la strada più faticosa ma che sicuramente porterà al successo.
Noi siamo pronti a metterci in cammino con te, se anche tu sei pronto per compiere il grande passo, non ti resta che contattarci.