Temporary Blog
Qui siamo ai vertici assoluti dell’architettura allucinativa dell’imprenditoria
Se con un fantasiosissimo volo pindarico avremmo potuto comprendere le motivazioni che spingono un amministratore a “tagliare i costi del marketing” quando “le cose vanno male”, oggi scriviamo di qualcosa che assomiglia più a un dogma che un concetto razionalmente afferrabile.
Attenzione! Non stiamo parlando di situazioni immaginate o riportate per sentito dire, qui parliamo di aziende incontrate e analizzate, quindi situazioni vissute per esperienza diretta.
Parliamo quindi dell’imprenditore che inizia nel migliore dei modi: investe in marketing e comunicazione (attenzione, sono due materie differenti, per questo le citiamo entrambe)
Ben, l’imprenditore fa il suo (pagare il marketing), il marketing fa il suo (arricchire l’imprenditore).
Fin qui fila tutto liscio.
Poi il marketing decide di complicarsi la vita, già perché decide di lavorare troppo bene quindi i clienti aumentano, così come le trattative aperte, così come i potenziali clienti. E a questo punto l’imprenditore che fa?
Ferma il marketing! Ma è ovvio!
“Siamo troppo impegnati per gestire nuove opportunità, fermiamo i motori”
Attenzione, non rallentiamo. Non cambiamo strategia e lavoriamo sull’awarness. Non strutturiamoci meglio (quello sarebbe un peccato di ingordigia eccessivo. Fermiamo le macchine.
Agenzia di marketing? A casa.
Advertising? A casa.
Google e social? A casa.
Nemmeno le risposte alle recensioni vengono più contemplate. Tutti a casa fin quando le condizioni non ci permetteranno nuovamente di i9nvestire nel marketing. Quando cioè avremo più risorse, uomini e struttura (ovviamente questo quando rimane un concetto astratto più che una data condivisibile su un calendario).
Peccato che la riconoscibilità e l’apprezzamento del mercato verso un’azienda non funzionano esattamente come una Range Rover Velar che puoi spegnere e riaccendere quando vuoi, sicuro che lei sarebbe ripartita esattamente nello stesso modo con cui vi eravate salutati quattro mesi prima. Diciamo pure che il mercato riparte un po’ come una Fiat Panda del ’87 dopo quattro mesi trascorsi all’aperto nell’inverno finlandese.
Quindi ora che hai strutturato tutta la tua bella struttura (se mai arriverai a questo agognato momento) il mercato guarda il tuo nuovo affaccio sul mercato con gli stessi occhi con i quali una mucca guarda un treno passare.
E sul quel treno c’è il tuo futuro imprenditoriale.