Temporary Blog
Conosci il detto indiano che parla di giudizio?
"Prima di giudicare una qualsiasi persona cammina nei suoi mocassini almeno tre lune.”
Questo detto, presumibilmente, di origine indiana lo abbiamo svelato qualche mese fa proprio in occasione di un nostro intervento incentrato sulla gestione delle risorse umane.
Il caso: nostro cliente imprenditore, fortemente scontento dei risultati di un suo collaboratore, ci mostra l’ennesimo suo ritardo nel consegnare un lavoro.
“Guardate qua! Venti giorni per consegnare una perizia! Ma vi rendete conto?! Quando normalmente è più che sufficiente una settimana”.
L’imprenditore portava a carico dell’accusa la data della sua mail di richiesta inizio lavori e le mail di consegna da parte del collaboratore ed effettivamente i venti giorni c’erano stati tutti il che avrebbe potuto dimostrare una certa lentezza nell’eseguire il compito dato.
Ma poiché noi non conoscevamo la figura in esame non siamo caduti vittime di alcun pregiudizio e la figura in questione, noi, non l’abbiamo nemmeno considerata. Abbiamo preferito focalizzarci sull’analisi della cronistoria (se il problema era il tempo, allora dal tempo saremmo dovuti partire).
Così abbiamo spulciato il cronoprogramma per accorgerci che:
1. La data di inizio lavori (la mail del datore di lavoro) risaliva al venerdì, notoriamente giornata conclusiva della settimana e non faceva menzione a scadenze particolarmente urgenti o richieste di lavoro straordinario
2. Il martedì successivo sarebbe stata una festività nazionale quindi l’azienda intera avrebbe chiuso per un ponte
3. Il primo giorno disponibile la risorsa dà avvio al processo senza alcun rinvio e scrive all’ufficio tecnico per avere determinate risposte in merito al suo lavoro
4. L’ufficio tecnico ritarda di 2 giorni la consegna delle risposte finché (giunti a venerdì, la risorsa inizia con dei solleciti informali (telefonate bonarie)
5. Il lunedì successivo (undicesimo giorno) i solleciti diventano più formali e le mail iniziano a susseguirsi
6. Mercoledì finalmente arrivano i dati e le perizie dell’ufficio tecnico, con tanto di scuse per il ritardo dovuto al carico di lavoro sovradimensionato per lo staff
7. Giovedì e venerdì la risorsa può finalmente fare il suo e in due giorni completa il suo lavoro per inviarlo al vaglio di una commissione esterna
8. Arriviamo così a martedì diciannovesimo giorno e la commissione – che fa il lavoro nei tempi stabiliti – consegna il piano approvato.
E arriviamo così al ventesimo, incriminato, giorno.
“Secondo i nostri calcoli, la tua risorsa ha svolto il suo lavoro in 4 giorni e mezzo” - è stata la nostra risposta - “Certo, ci sono state festività, chiusure aziendali e vari ritardi non imputabili alla persona e che ha comunque risolto in autonomia. Nella sua posizione, tu avresti saputo fare di meglio?”.