Temporary Blog
Sei bravo, meriti una promozione: da domani sarai il nuovo responsabile… del prossimo fallimento
Parliamoci chiaro, se c’è una deriva davvero fastidiosa dell’imprenditoria italiana è la deriva al “fago tutto mi”
A che serve il marketing?! Facciamo quattro cartelloni e due social e siamo a posto, serve mica uno scienziato.
Amministrazione e commercialista? Buoni solo a toglierti soldi, non rubo mica niente io, mi guadagno il pane.
Le risorse umane? Ci sono i lavoratori che prendono lo stipendio, se uno è bravo lo promuovi se non va lo scarichi.
Sarà a questa estrema semplificazione (faciloneria?) che mira la 2086 quando parla di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili? Secondo noi sì!
E oggi vogliamo affrontare con te la conoscenza di uno dei dipartimenti meno compresi e sfruttati da un’azienda: le risorse umane e vogliamo farlo raccontandoti una storia reale sulla quale siamo dovuti intervenire.
Prestigiosa azienda di retail specializzato scova tra i propri dipendenti un vero e proprio fenomeno della vendita. Nel suo reparto i numeri vanno alla grande e non lo fanno per qualche mese, i record commerciali si susseguono uno dietro l’altro in un inarrestabile climax di vendite.
Quale folgorante idea illumina la mente dell’imprenditore? Ovvio, premiamo il ragazzo, facciamolo crescere così lui guadagna di più e noi fatturiamo in maniera orizzontale con tutti i dipendenti.
Peccato che nessuno si sia curato di chiedersi se questo straordinario venditore avesse tutte le carte in regola per prendere in carico la gestione e la responsabilità di un intero reparto. Perché a questo punto non si trattava più di vendere, ma di far vendere. E per far vendere devi organizzare la tua forza lavoro (turni, ferie, malattie, richieste straordinarie); devi motivare la tua forza lavoro e devi saper affiancare la tua forza lavoro con profonde empatia e capacità direttiva.
E secondo te, nostro amatissimo lettore, qualcuno si è posto questo cruccio? Nessuno!
Quindi il risultato è stato il seguente: dopo tre mesi di attività l’eroe delle vendite era stato ridimensionato a scorbutico e privo di polso e l’azienda assisteva inerme al suo lento scivolare nelle braccia del burn out lavorativo.
Per fortuna (e proprio di fortuna è il caso di parlare in questo caso) un nostro temporary manager era impegnato in questa azienda per alcune revisioni operative e ha potuto conoscere la situazione, per poi intervenire.
E abbiamo risolto la situazione senza licenziamenti e demansionamenti.
E tutti vissero felici e contenti.