16 Marzo 2022
Io speriamo che me la cavo

Torniamo a parlare dell’artico 2086 secondo comma secondo comma e dell’art. 3 del D.Lgs. 14/2019 e ci addentriamo nel concetto di adeguatezza per il legislatore


Ricordi il libro “Io speriamo che me la cavo”?


Be’ noi sì perché ogni volta che la troviamo all’opera, l’imprenditoria privata italiana sembra volerci ricordare quella famosa frase, scritta su un tema, che tanto ispirò il maestro elementare Marcello D'Orta nel 1990.


Proprio così “Io speriamo che me la cavo”


L’imprenditore medio italiano, armato delle migliori intenzioni, normalmente si arma di tanta intraprendenza e si imbarca, in assoluta solitudine, in missioni impossibili. Come quella, ad esempio, di gestire (interpretando a modo suo) le indicazioni presenti nel 2086.


Ora purtroppo l’imprenditore medio italiano non è Tom Cruise, ma Giordano da Brescia, impresario nel mondo della rubinetteria; quindi, la sua Missione Impossibile rimane proprio quella che è: Impossibile.


E non perché lui non abbia doti necessarie e sufficienti, ma perché il buon Giordano non ha letto che tra i vari adempimenti che l’amministratore di società deve assolvere c’è anche quello di dotarsi di un adeguato panel di professionisti esterni in grado di supportarlo.


Così un’area primaria di verifica e prevenzione di rischi aziendali viene bypassata dalla proattività del signor Giordano.


L’articolo 2086 è un intrigato dedalo di prescrizioni e obblighi da assolvere, un articolo però che nasce da un intento nobile, anzi da quattro considerazioni che meritano un approfondimento:
1.    Ogni società è un organismo perfettamente integrato all’interno del tessuto economico con il quale forma un ingranaggio funzionale ma delicato.
2.    Ogni società contrae debiti, con fornitori e dipendenti.
3.    Ogni società ha doveri morali e legali nei confronti del tessuto civile che la circonda
4.    Ogni società non può gestire il rischio fallimentare affidandosi a un approccio più o meno colposo del proprio amministratore


E soprattutto:
Ogni società non può alzare le spalle di fronte a un dissesto economico creato, nascondendo i propri artefici dietro la responsabilità limitata.


Quindi è ora di cambiare tema e incominciare un nuovo tema dell’imprenditoria virtuosa italiana, magarti un tema che inizi così:
“Noi speriamo che ce la caviamo”

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