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In questo girone si sono annidati manager che sottovalutano tutte le sfumature della violenza.
Di’ la verità, leggendo il titolo di questo articolo hai immediatamente immaginato un girone infernale dove Manager Dannati Moderni Violenti scagliano tra loro sedie e scrivanie. “Lì sarà pianto e stridor di denti” mai come stavolta le parole dell’evangelista Luca (Luca 13:28) sarebbero state ideali a descrivere questa bolgia infernale. In parte, ti saresti prefigurato un’immagine corretta, ma solo in parte.
Perché oggi vogliamo parlarti di una sfumatura di violenza molto meno “clamorosa” e molto più dannosa: noi la chiamiamo violenza empatica e la sua estrema pericolosità risiede proprio nella sua capacità di mimetismo tra gesti e parole in ufficio.
Cos’è la violenza empatica? È una mancata connessione con le esigenze di collaboratori e colleghi; esigenze che a volte vengono espresse in maniera esplicita e a volte manifestate sotto forma di critica o lamentela.
Parleremo in un altro articolo delle difficoltà che tutti noi abbiamo nell’esprimere chiaramente ciò che vogliamo; siamo più inclini a esprimere ciò che ci disturba, ciò che preferiremmo evitare, tutto ciò – insomma – che NON vogliamo.
Ce lo hanno insegnato da bambini: cosa NON fare, cosa NON dire, cosa NON chiedere. Quindi noi siamo la risultante linguistica della cultura del NON, ma questo è un altro discorso.
Il ruolo del Manager (e stavolta la maiuscola è voluta) è quello di saper leggere dietro ogni critica un invito ad approfondire quale richiesta si cela dietro. Se proprio la richiesta risulta criptica, allora dovrà saper investigare e chiedere per raggiungere lo scopo di fare chiarezza e allineare il suo interlocutore con i suoi desiderata.
In caso contrario? Si (s)cade nel giudizio: “è il solito rompi…” “fa solo polemica…” “non le va mai bene niente, chissà quel poveraccio del marito…”
Il giudizio è la porta d’ingresso principale della violenza empatica: si diffonde come un virus e contagia, prima il dipartimento, poi l’intero ufficio e infine tutto l’head quarter.
Tutto ciò perché qualcuno avrebbe dovuto imparare a decodificare una richiesta, perché quel qualcuno avrebbe dovuto intercettare un malessere e sempre quel qualcuno avrebbe dovuto filtrare le reazione collegate a quella sofferenza.
Invece quel qualcuno “ha fatto spallucce” ritenendo il caso irrecuperabile, perché: è un isterica, è un frustrato, è un arrivista è un…
Ogni giudizio offre linfa vitale alla violenza empatica, coinvolgendo tutti i colleghi in una guerra senza quartieri dove il capo espiatorio cambia con frequenza quotidiana.
E allora sì che … “sarà pianto e stridor di denti”
Ci vediamo al prossimo girone.
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