13 Luglio 2022
L'imprenditore, il dipendente e la sindrome da prestazione

Oggi non parliamo degli effetti dello stress sulla vita privata dell’imprenditore, ma di gestione delle risorse umane.


Se analizzando con l’imprenditore generico medio il proprio personale, spendessimo € 1000 per ogni dipendete elogiato e ne ricevessimo € 1 per ogni dipendente denigrato, saremmo comunque milionari.


Ti avevamo promesso, giovane virgulto imprenditoriale, un articolo sulla perfezione, ricordi? Be’ è giunto il momento di onorare la nostra promessa. Per parlare di perfezione dobbiamo partire proprio dalla tua azienda; non dissimulare il sorriso, sappiamo benissimo che al solo accostamento della parola perfezione alla tua azienda, tu stai gongolando. Perché la tua azienda è perfetta.
È perfetta nella gestione delle tue risorse umane. È perfetta nell’offerta dei giusti strumenti professionali offerti ai tuoi dipendenti. È perfetta nella gestione dei turni di lavoro e nella distribuzione dei carichi di lavoro.


E soprattutto, sei perfetto tu. Mai uno sbaglio, mai una svista, mai un refuso nella gestione del tuo business e nella gestione della tua impresa.

Come dici? Non è propriamente così? 


Ma dai, tu e la tua impresa siete perfetti. Insieme avete creato il connubio ideale in cui ogni dipendente sguazzerebbe e ogni potenziale cliente devolverebbe gran parte dei suoi budget annuali…
Ah no?...


Cioè, ci stai dicendo che non è propriamente così? Che (magari) i tuoi dipendenti non vivono in una situazione esattamente idilliaca? Che tra i reparti tensioni e malessere hanno preso il posto di proattività e spirito di squadra? Che i clienti in uscita sono più di quelli in entrata?


E allora tu che ci stai a fare?


Aspetta, non dircelo, sappiamo noi qual è il problema: i tuoi dipendenti. Non sono all’altezza.


Sono stressati? Colpa loro e del loro essere degli scansa fatiche.


Non fatturi? Colpa loro che oramai hanno perso il “fuoco sacro”.


Se ne vanno? Colpa loro perché credono che altrove sia “tutto rose e fiori”. E poi, qualora se ne volessero andare la porta è aperta, nessuno li tiene legati.


Eppure, è strano… proprio non riusciamo a capire. La tua azienda non è perfetta, la tua creatura fatica e produce scontento e perdita di consensi eppure tu non ne sei responsabile? Eppure, i responsabili sono sempre altri che se lasciano l’azienda ti fanno solo un favore?


Eureka! Ora ci siamo: la colpa non è tua: la colpa è della sindrome da prestazione.


Tu hai creato un ambiente perfetto e i tuoi dipendenti (con le loro prestazioni così scarse e le loro esigenze così fuori luogo) hanno colto prima di te quanto profondo sia il gap tra la loro miseria e la tua perfezione e sono rimasti schiacciati da siffatta disuguaglianza.


Ad averlo saputo che tanta perfezione avrebbe arrecato più problemi che fortune… Tutta colpa della sindrome da prestazione.

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