04 Maggio 2022
Il prezzo dell’armonia tra soci

E se a bilancio dovessi mettere il costo dell’armonia tra soci, tu cosa scriveresti?


La nostra tanto amata 2086 torna a ir-rompere nella quotidianità degli imprenditori italiani. Per l’esattezza è il legislatore che, con una serie di precisazioni alla norma, ha voluto approfondire alcuni aspetti delle condotte virtuose da tenere da parte degli amministratori delle società.


Stavolta parliamo di aziende sana, ovvero di azienda prive di debiti che conducono un’esistenza societaria tranquilla fondata su solide basi economiche.

 

Tu starai pensando:
“Be’ queste azienda non hanno nulla a spartire con la 2086 perché sono sane, per l’appunto quindi libere da vincoli e controlli”.
E invece no!


Perché lo scopo della 2086, lo ricordiamo per gli assenti e i distratti, non è quello di porre rimedio a una crisi aziendale ma quella di prevenirla.


Perciò anche – e aggiungeremmo noi, soprattutto – l’azienda sana è chiamata ad allinearsi alla norma nel più breve tempo possibile.


Ma poiché il legislatore ha deciso di essere proprio fiscale, tra gli indizi di crisi che il legislatore ha elencato nella norma (e che il buon amministratore deve monitorare ed eventualmente formalizzare) c’è anche l’armonia tra soci.


Proprio così, i soci dell’azienda vanno d’accordo? Bene, allora tu amministratore puoi – su questo aspetto – dormire tra due guanciali. Ma se tra i soci della tua società sono palesi evidenti comportamenti che denunciano un disaccordo tra le parti è tuo compito, dovere e responsabilità risolvere o segnalare ufficialmente e formalmente il problema.


Occhio! Per tuo compito, dovere e responsabilità intendiamo dire che: se l’azienda da te amministrata contrae debiti che non riesce a onorare, l’obbligato in solido (quello che paga) sei tu.
Quali sono elementi rilevatori di disaccordo tra soci? Tutti, nessuno escluso. Dai più evidenti, come le discussioni continue e il clima di costante mancata collaborazione, a quelli più subdoli, come le omissioni dalle mail di questo o quel socio, fino ad arrivare a vere e proprie cospirazioni per far fuori (aziendalmente s’intende) la controparte.


Quelle che una volta potevano essere bollate come scaramucce o, comunque, questioni private che si sarebbero gestiti i soci ora devono essere gestite formalmente e, in caso di mancata soluzione, segnalate istituzionalmente e formalmente.


Insomma, dalla 2086 oramai le liti tra soci diventano il “pane quotidiano” dell’amministratore avveduto, soprattutto dell’amministratore che fa sue la parole di François de La Rochefoucauld quando disse;
“Le liti non durerebbero mai a lungo, se il torto fosse da una parte sola.”

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