13 Aprile 2022
Quanto costi alla tua azienda?

Chi è spesso il portatore sano e il paziente zero della sindrome della tuttologia


Bentornata/o a questo blog in cui gli alti e seriosi precetti legislativi previsti dall’articolo 2086 del Codice civile vengono trattati con quella leggerezza tipica di chi vuol far capire le cose anche a chi proprio non ne vuol sentire parlare.


Già, proprio così, perché da quando la 2086 è entrata in vigore (sono passati più di 2 anni quindi il periodo di apprendimento e assimilazione della legge è tramontato da un pezzo) quello che una volta veniva considerato accessorio (come il concetto di continuità aziendale) ora è definito sostanziale.


Per intenderci: se, tu imprenditore, crei un’azienda “te-centrica” dove non si muove un passo senza il tuo permesso (anche il più piccolo) sarà difficile dotare la tua creatura imprenditoriale di quella continuità aziendale prevista per legge.


Quindi da dove si parte? Si parte da una domanda: tu quanto costi alla tua azienda?


Attento! Non vogliamo sapere RAL ed eventuali fringe benefit presenti nella tua busta paga, vogliamo capire con te in che modo ottimizzi gli investimenti che fa la tua azienda per offrirti la retribuzione che meriti.


Perché vedi, nel tessuto cultural-aziendale nostrano sembra quasi che il tempo dei dipendenti in azienda non valga poi granché: tanto li devi pagare ogni mese, che facciano quanto più possibile e, se non hanno la dovuta preparazione, che imparino!


E questo approccio, spesso e volentieri, è l’approccio che rivolgi in primis proprio a te stesso. Come nella pubblicità del profumo Denim, per te esiste solo “l’imprenditore che non deve chiedere, mai!”


Non esiste nel tuo immaginario aziendale una cosa che tu non sappia fare quindi è più che giusto: tu devi essere il sale dell’azienda. E poco importa se si tratta di merchandising (per il quale paghi esperti) o di bilancio, tu devi essere al centro di ogni operatività, sin nel minimo dettaglio.


Ora capisci che un manager (te, come i tuoi responsabili) comporta dei costi per la tua azienda rilevanti che non possono essere dispersi in attività non precipue alla specializzazione di ogni professionista.


Inutile – e spesso controproducente – prendere un capitano d’impresa e metterlo a disquisire sul corretto verso di confezionamento dei propri prodotti.
Sia chiaro, questo non è un processo alle buone intenzioni dell’imprenditoria italiana, siamo cresciuti culturalmente dal mito delle grandi aziende nate in scantinati (vedi Amazon, Harley Davidson) dove il capo ha plasmato la sua creatura nella solitudine della sua genialità – spesso – incompresa.


Ma oggi siamo nel mondo dell’agorà (la piazza) aziendale in cui ognuno deve essere responsabile della propria area di intervento e collaborare unitamente allo sviluppo dei progetti.


E guarda caso, a chi è affidata la responsabilità di rendere davvero produttivo questo dialogo senza sommergerlo dal protagonista, solista ti turno? A te, perché è per questo che sei pagato.

×